
Gaetano di Filippo è l’ideatore di “Sali d’argento”. L’iniziativa ha sede ad Alfedena che è uno straordinario paese d’Abruzzo posto a un passo dal Parco Nazionale tra il Molise e la Campania. Le attività che svolge questa associazione è legata alla fotografia, dallo scatto alla postproduzione, sino alla presentazione. sono stato ospite di Gaetano il 2 aprile 2016. Tra natura e fotografia abbiamo avuto modo di scambiarci alcune idee.
– facciamo due passi verso la montagna? –
– perché no? –
sono le sei e siamo avvolti nel torpore di una sera d’aprile davanti al balcone della casa di Gaetano, sono di fronte ad un caffè e ascolto le sue storie. Sono arrivato ad Alfedena dopo un meraviglioso viaggio in pullman nel paesaggio abruzzese: tragitto Lanciano – Alfedena.
– Gaeta’ ho dimenticato la fotocamera a Roma, hai qualcosa da prestarmi? –
Sono venuto qui perché in questo luogo sta nascendo qualcosa che mi interessa. Il mio amico sta aprendo una camera oscura residenziale, per dirla con uno slogan turistico. Un luogo dove in qualche modo si combatte contro un vizio dei nostri giorni: quello del consumo veloce delle immagini. I nuovi album di famiglia sono prodotti e archiviati con mezzi che oltre a telefonare fanno tutto il resto. Registrazioni precarie, spazi non dedicati allo sfoglio lento, alla ricostruzione emotiva del fatto. Da Gaetano, invece, si ragiona in controtendenza. E questo mi piace.
– una digitale con un vecchio 50 mm con apertura 1,2, è molto morbido –
– mi piace l’idea, grazie –

Dopo pochi passi siamo in aperta campagna. Alfedena è fatta così. È capace di passare dal paesaggio urbano allo spazio naturale, senza passaggi intermedi. C’è un sentiero, ci sono le nostre gambe e c’è il tempo. Poco, in vero, ma è un tempo che si espande, perchè le cose della natura ti rubano l’attenzione, mettono in mostra particolari a cui non sei abituato, ti conducono in percorsi che sono segni e significati. Devi aver voglia di leggerli. È così che un minuto diventa un’ora e un’ora diventa un giorno. È così che un istante diventa una eternità.
Siamo in silenzio, poche battute tra di noi, qualche clic. Comunichiamo con lo sguardo e per indicare qualcosa di unico che ti è sfuggito è sufficiente cogliere l’attenzione dell’altro. Uno sguardo lungo su un punto definito.

– quanto è bello l’albero e guarda la montagna! –
Capisco che è questa atmosfera ai limiti della luce che lo fa vedere così, sono sicuro che domani mattina sarà diverso e che nei milioni di anni trascorsi non è mai stata la stessa cosa. In uno spazio infinitesimo ci sono tutte le storie del mondo, quelle passate e quelle che devono ancora venire.
-Gaeta’ grazie di questa serata –
Si fa scuro e torniamo indietro in silenzio. Ci appare Alfedena incorniciata dai rami e esaltata dal biancore dei fiori. Ho deciso che stamperò questa serie di foto. Lo voglio fare perché voglio tenere a memoria questo momento semplice. Perché non voglio dimenticare più niente. Perché voglio che anche gli altri godano di queste atmosfere. Questo è il primo dono che ricevo dall’iniziativa di Gaetano. Questa consapevolezza è un grande regalo per me.

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